January 30, 2023

INDUSTRIA 4.0: ROAD TO QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

L’Industria 4.0 è già da qualche anno il fulcro della trasformazione economica italiana e mondiale.

Nel 2016, in Italia è stato varato un piano governativo ad hoc, che è stato successivamente soggetto a revisioni e modifiche. Siamo passati da Piano Industria 4.0 a Piano Impresa 4.0 e infine a Piano Nazionale della Transizione 4.0.

Si tratta di innovazioni che si sono rivelate essenziali al fine di contrastare la crisi generata dalla pandemia di Covid-19.

Il concetto di Industria 4.0 e le sue 4 direttrici di sviluppo

L’Industria 4.0 è un processo che scaturisce dalla Quarta Rivoluzione Industriale e che esprime una visione del futuro secondo cui, grazie all’implementazione delle tecnologie digitali, le imprese aumenteranno la loro efficienza e competitività attraverso l’interconnessione e la cooperazione delle proprie risorse, interne alla fabbrica ed esterne, distribuite lungo la catena del valore.

Le nuove tecnologie digitaliavranno un impatto profondo nell’ambito di 4 direttrici di sviluppo:

  • Utilizzo dei dati, potenza di calcolo e connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione;
  • Analytics. Una volta raccolti i dati, bisogna infatti ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati;
  • Interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata;
  • Manifattura additiva, stampa 3D, robotica, comunicazioni, interazioni machine-to-machine e nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Industria 4.0 in Italia

Come anticipato, nel 2016 il Governo italiano ha inserito nella Legge di Bilancio 2017 un piano per l’Industria 4.0 con una mobilitazione di oltre 10 miliardi di euro, consentendo l’inizio del passaggio alla Quarta Rivoluzione Industriale.

Il piano prevede alcuni punti di interesse:

  • Stimolare l’investimento privato nell’ambito dell’Industria 4.0 apportando incentivi fiscali per le aziende;
  • Garantire, attraverso il supporto alla banda ultra-larga, la presenza di strutture adeguate di rete garantendo contemporaneamente la sicurezza dei dati e favorendo la cooperazione internazionale;
  • Stimolare la formazione di personale competente e la ricerca attraverso la creazione di percorsi formativi ad hoc;
  • Diffondere la conoscenza e il potenziale applicativo dell’Industria 4.0 e definire la gestione del sistema con una compartecipazione al processo sia pubblica che privata.

Industria 4.0 nel mondo

In Europa, la Germania è leader nel passaggio alla Quarta Rivoluzione Industriale e nell’approccio all’Industria 4.0. Rappresenta infatti un precursore dato che, già da diversi anni, cura con particolare interesse lo sviluppo di questo settore.

Approcci pianificati sono stati inoltre intrapresi in Italia, come citato sopra, e in Francia, mentre la Gran Bretagna, senza prese politiche di rilievo sull’argomento, rischia di restare indietro nei confronti degli altri paesi europei.

Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, il processo viene favorito in maniera diversa rispetto alle tecniche e strategie europee, ma si tratta comunque di un settore indubbiamente supportato nell’ottica di poter garantire una maggiore produttività riducendo l’impatto dei costi.

Gli effetti della Quarta Rivoluzione Industriale sul mercato del lavoro

Diversi esperti stanno cercando di comprendere quali cambiamenti subirà il mondo del lavoro e quali nuove figure professionali verranno richieste.

Ciò che sappiamo è che verranno creati 2 nuovi milioni di posti di lavoro, ma contemporaneamente ne spariranno 7. L’Italia ne esce con un pareggio, meglio di paesi come Francia e Germania.

Le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e di produzione, compensate dall’area finanziaria, management, informatica e ingegneria.

Mutano di conseguenza le competenze e le abilità richieste: il problem solving resta la soft skill più ricercata, mentre il pensiero critico e la creatività iniziano ad acquisire notevole importanza.

Uno scenario in rapida evoluzione

Secondo il Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, Alessandro Perego, proprio perché si tratta di uno scenario in rapida evoluzione, è necessario evolvere per poter cogliere al meglio tutti i benefici.

“Il nostro Paese però deve sapere cogliere a pieno i benefici della Quarta Rivoluzione Industriale, attuando iniziative sistemiche per lo sviluppo dello Smart Manufacturing e fornendo ai lavoratori le competenze digitali per le mansioni del futuro”.

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